Newsletter : gennaio 2016
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Il best performer del mese di categoria: Intervista
     
 
Arca Economia Reale Equity Italia P
Settimio Stigliano
Head of Italian Equities

Master in Economia c/o ISTAO, Ancona. Analista in Arca dal 1986 e fund manager dal 1991

Società:  Arca SGR
cod. ISIN: IT0005094187
Categoria: Az. Euro - Italia
Sito web: Arca SGR
     
Il fondo Arca Economia Reale Equity Italia investe principalmente in azioni di emittenti italiani a media e piccola capitalizzazione con prospettive di crescita stabili nel tempo. Gli investimenti sono denominati principalmente in euro. L'area geografica d'investimento è principalmente l'Italia. Potrebbe descrivere brevemente come avviene il processo di stock picking?
Il nostro principale obiettivo è quello di generare ALPHA, ossia un rendimento maggiore rispetto al benchmark attraverso un’attenta selezione dei titoli basata sull’analisi fondamentale. Ci focalizziamo su società che presentano buone prospettive di crescita, grazie ad un solido vantaggio competitivo, un management eccellente, una buona corporate governance, una solidità patrimoniale ed un alta generazione di cassa. Naturalmente nel processo decisionale assume rilevanza il confronto tra il target price, generato attraverso modelli di valutazioni interni e confronto con i peers, ed il prezzo di mercato del titolo.
Il fondo ha ottenuto il miglior rendimento migliore (+0,99%) dell’intera macrocategoria az. euro di CFS Rating. Quali sono le ragioni di questo risultato? Quali sono stati i titoli che hanno trainato la performance?
La performance positiva dell’anno è da imputare solo in parte al livello di investimento del fondo. Gran parte della performance è da attribuire alla presenza in portafoglio di società di successo come REPLY, SAES GETTERS, BASICNET, RECORDATI, AMPLIFON, BREMBO, MARR, MOLESKINE, BOLZONI, ZIGNAGO VETRO, CERVED, INWIT, DIASORIN.
A fine novembre il breakdown settoriale è egemonizzato dai settori beni industriali e tecnologici che insieme superano il 40% del fondo, seguiti dal settore dei beni di consumo (15,5%), settore finanziario (11,3%) e salute (10,7%). Le principali differenze rispetto al benchmark 70% FTSE ITALIA STAR – 30% FTSE ITALIA AIM TR si trovano nel settore dei titoli tecnologici, dove il fondo risulta sovrappesato di un paio di punti e nel settore finanziario, dove il fondo risulta meno investito per tre punti. Potrebbe spiegare brevemente le ragioni del posizionamento?
Il fondo investe in aziende che rappresentano le eccellenze italiane; esse sono leader di settore o di nicchie di mercato. L’Italia si distingue, soprattutto, nella attività manifatturiera che rappresenta il tessuto principale del nostro sistema economico. Dall’altra parte, all’interno del settore finanziario, a nostro avviso non ci sono realtà che si differenziano con un’offerta di prodotti e servizi molto innovativa, tranne qualche eccezione presenti in portafoglio.
L’indice FTSE Italia Star ha chiuso il 2015 con un rendimento annuale di +39,83%, un risultato fra i migliori nel panorama mondiale, seguito a stretto giro dal FTSE Italia Mid Cap. Qual è la vostra view per le small e mid cap italiane per il 2016?
Il FTSEMIB, rappresentativo delle large cap, è un indice fortemente sbilanciato verso il settore finanziario, penalizzato da uno scenario attuale caratterizzato da tassi bassi, nonché verso il settore energetico che soffre a causa del calo del valore delle materie prime. Quindi, riteniamo che sia lecito aspettarsi un rendimento più interessante da parte del segmento small cap dove ci sono realtà domestiche fortemente interessanti sotto il profilo valutativo perché esposte alla ripresa della domanda interna e perché beneficiano del basso costo dell’energia e della debolezza dell’euro verso il dollaro.