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Newsletter : luglio 2013 | |||||
Una informativa chiara e indipendente sull'industria del risparmio gestito | |||||
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Il best performer italiano del mese: Intervista | |||||
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8a+ Gran Paradiso | ||||
Ilaria Saporiti e Andrea Pastorelli - Gestori del fondo
Società:
8a+ INVESTIMENTI SGR
Fondo:
8a+ Gran Paradiso
cod.
ISIN: IT0004485121
Categoria: Flessibile Sito
web: www.ottoapiu.it
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8a+ Gran Paradiso è un fondo flessibile gestito attraverso una strategia market neutral che gli consente di tutelarsi dai rischi connessi all’esposizione azionaria. Può spiegarci più nel dettaglio come funziona questo tipo di hedging?
Il fondo 8a+ Gran Paradiso è gestito con una strategia non direzionale, che tende ad eliminare il rischio legato alle oscillazioni del mercato sul quale investe, quello europeo ed in particolare l’Area Euro. Questa riduzione del rischio è ottenuta grazie alla copertura attraverso la vendita di Future sull’indice rappresentativo del mercato di riferimento, solitamente in misura integrale rispetto alla percentuale di investimento in titoli azionari in portafoglio (l’esposizione netta azionaria può variare al massimo tra il +10% ed il -5%, ma tipicamente non supera il +/-2%). La performance del fondo rappresenta dunque un differenziale di performance rispetto all’indice di riferimento e non dipende dalla direzione del mercato ma dalle scelte gestionali, sia in termini di allocazione settoriale e geografica che di stock-picking. Inoltre, coerentemente con la strategia di gestione di 8a+, il portafoglio è composto da un numero limitato di titoli (in genere 15-20), che rappresentano le migliori idee sul mercato del gestore e che rendono il fondo estremamente flessibile in caso di inversioni repentine di tendenze.
L’orizzonte di investimento del fondo è rappresentato dai mercati dell’area Euro che nel mese appena trascorso non hanno generato risultati molto confortanti. In questo contesto però 8a+ Gran Paradiso è riuscito, in un panorama di performance negative, a spuntare un +1,29% posizionandosi sul gradino più alto del podio tra i fondi di diritto italiano. Quali sono stati i fattori di successo che gli hanno consentito di raggiungere questo risultato?
Il fondo in giugno ha beneficiato sia di un corretto posizionamento geografico e settoriale, sia dell’attività di stock-picking. In giugno infatti l’esposizione al mercato italiano, il peggiore tra quelli europei, è stata azzerata ed è stata mantenuta molto bassa quella al mercato spagnolo; è stato al contrario incrementato il peso della componente investita nei mercati cosiddetti core (Germania in particolare) ed in quelli al di fuori dell’Area Euro (Svizzera e UK). In termini settoriali il fondo ha ridotto la componente a beta più elevato, mantenendo un’esposizione particolarmente bassa al settore bancario e ad alcuni ciclici, costruzioni e materie prime in particolare, le più esposte alla recente correzione dei mercati europei. Infine la scelta delle singole componenti del portafoglio è risultata vincente nella selezione di titoli sovraperformanti anche in Paesi e settori sottoperformanti.
Il fondo a maggio era fortemente esposto su Germania e Francia mentre a livello settoriale in portafoglio era maggiormente investito in Beni Ciclici e Finanziari. Pensate nel futuro di cambiare l’attuale asset allocation? Ci sono temi o scommesse particolari su cui intende puntare?
L’attuale asset allocation risulta maggiormente esposta, in termini relativi al mercato, al comparto difensivo, mentre l’esposizione a finanziari e ciclici è stata rivista al ribasso per riflettere la visione più cauta sulla componente ad elevato beta. L’attuale volatilità dei mercati, indotta principalmente dal timore degli operatori del venir meno della liquidità fornita dalle banche centrali, ci induce a concentrare le scelte di investimento nell’area core, meno bisognosa di liquidità.
Nel suo recente discorso, Mario Draghi ha precisato che i rischi per le prospettive economiche dell’Eurozona continuano ad essere orientati al ribasso e che la politica monetaria resterà accomodante a lungo per sostenere una ripresa dell’attività economica che avverrà più avanti già nel 2013 e nel 2014. Anche lei intravede nel breve/medio periodo una via di uscita da questa crisi che continua ad attanagliare le piazze internazionali?
Le recenti dichiarazioni di Draghi esprimono cautele e speranze condivisibili. Perché i mercati possano superare le attuali incertezze è necessaria una visione di lungo termine delle banche centrali, che dia al sistema finanziario sufficienti garanzie perché contribuisca al meglio al meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Tuttavia perché questo accada e l’economia reale possa trarne un beneficio concreto potrebbe essere necessario più di un semestre.
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