Newsletter : Gennaio 2014
Una informativa chiara e indipendente sull'industria del risparmio gestito
     
Il best performer del mese di categoria: Intervista
     
 
AMUNDI Funds Eq. Gl. Aqua SE C /eur
Henrietta Lance - Fund Manager  
Henrietta Lance inizia la sua carriera a Londra nel 1985 con Prudential Bache. Nel 1989 si trasferisce a Parigi per specializzarsi nell’equity europeo. Sempre a Parigi, nel 1992, collabora con Société Générale, quindi nel 1999 con Exane BNP Paribas. Nei primi mesi del 2007 ritorna in Société Générale Asset Management e collabora con il Global Resources nell’ottobre del 2008. Dopo la fusione con Credit Agricole Asset Management avvenuta nel settembre del 2010, viene istituito il team Amundi Global Resources. Nel maggio del 2011 ricopre il ruolo di Manager dell’Islamic Global resource equity fund e nel luglio del 2013 diventa Fund Manager di Amundi Funds Equity Global Aqua, nonché Co-Manager di Amundi Funds Equity Global Agriculture. Laureata all’Università di Edimburgo, Henrietta può vantare oltre 27 anni di esperienza nell’asset management.

Società:  AMUNDI LUXEMBOURG
cod. ISIN: LU0272933796

Categoria: Az. Utilities
     
1. L’AMUNDI Funds Equity Global Aqua punta a incrementare il valore dei propri asset nel lungo periodo investendo in azioni emesse da società operanti nel settore idrico. Come funziona lo stock picking? Il management segue qualche particolare approccio?
Lo stock-picking segue un forte approccio bottom-up con particolare attenzione:
• al management della società, al suo track record e alla sua visione strategica;
• alla capacità di aggiungere valore ai propri prodotti, guadagnare quote di mercato e investire con il corretto market timing;
• all’andamento degli utili per rilevare eventuali inversioni del trend di crescita;
• alla trasparenza nella comunicazione e alla fiducia che l’impresa riesce a trasmettere al mercato.
Il fine ultimo del processo è quello di selezionare quelle aziende che - rispettando questi requisiti - possiedono un profilo di rischio/rendimento interessante.
2. A inizio novembre l’allocazione settoriale del fondo era così ripartita: industriali 35,91%, energetici 21,45%, utilities 20,99%. Cosa ha determinato questa scelta?
Per quanto riguarda gli industriali e gli energetici, rivestono grande rilevanza la sensibilità all’andamento del mercato (beta, fase del ciclo di investimento). Le utilities invece sono per lo più influenzate dai tassi interesse e dalla regolamentazione locale, per questo motivo l’esposizione geo-politica è il sottostante più importante.
Nello specifico la nostra asset allocation è stata tradizionalmente incentrata su queste attività:
• Infrastrutture idriche (attrezzature quali pompe, filtri e tubazioni)
• Trattamento delle acque (filtrazione, purificazione e desalinizzazione)
• Utilities (sistemi di approvvigionamento idrico privati e pubblici)
Queste attività risentono dell’andamento ciclico dei settori delle costruzioni, dei beni strumentali e dei servizi nonché della fluttuazione dei tassi di interesse. Al fine di ridurre l’incertezza è stato deciso, a partire dal secondo trimestre del 2013, di prendere in considerazione il consumo industriale di acqua. Infatti sono numerosi i settori (Oil & Gas, Petrolchimico, Raffinazione, Estrattivo, Farmaceutico , Cartario, Food & Beverage) ad elevata intensità idrica che possono portare a carenze di approvvigionamento anche in paesi ricchi di risorse.
E’ quindi necessario che le grandi imprese operanti in tali settori a livello globale si impegnino non solo a studiare soluzioni tecnologiche per affrontare il problema, ma anche a mettere in atto politiche volte a responsabilizzare e a ridurre i consumi. Un water management attivo oltre a un risparmio in termini di risorse idriche comporta minori costi e una maggiore efficienza produttiva.
In futuro Globale Aqua continuerà ad investire in imprese industriali con una chiara e consolidata strategia di riduzione dello sfruttamento delle risorse idriche.
3. Nel mese di dicembre il fondo ha avuto un rendimento del +2.52%, il miglior risultato nella nostra categoria “utilities”, mentre se prendiamo come riferimento l’intero 2013 la performance è stata del +16.05%. Questo risultato ha soddisfatto le vostre aspettative?
I driver che hanno influito sulle prestazioni del fondo nel corso degli ultimi anni sono stati per lo più legati alle utilities, ai beni strumentali, all’Ingegneria e alle costruzioni. Come detto in precedenza nel secondo trimestre del 2013 è stata ridotta l'esposizione verso questi settori per focalizzarsi su quei titoli industriali caratterizzati da un track record credibile e provata capacità di ridurre il proprio fabbisogno di acqua complessivo. Sono state quindi selezionate una serie di grandi imprese operanti in ambito estrattivo, petrolchimico e della raffinazione con un profilo di rischio/rendimento particolarmente interessante all’interno dell’attuale quadro economico.
Il fatto che il fondo sia aumentato del 16,05%, superando il benchmark nonostante un livello significativamente più alto di liquidità detenuta, dimostra che la nuova strategia messa in atto ha avuto successo.
Dato che i recenti investimenti hanno un profilo di rischio/rendimento particolarmente attraente per i mercati finanziari di oggi, il fondo dovrebbe continuare a sovra-performare nel corso del 2014.
4. Secondo voi quali saranno gli sviluppi che interesseranno il settore idrico nel corso dei prossimi anni?
Riteniamo che nei prossimi anni si porrà l'accento sempre più sulla necessità da parte delle grandi imprese industriali di ridurre il proprio fabbisogno di idrico, attraverso un aumento del riciclo dell’acqua utilizzata e una maggiore attenzione nei consumi. Le imprese saranno quindi incentivate a investire in ricerca e sviluppo e ad applicare nuove tecnologie per risolvere gli inevitabili problemi derivanti da un crescente sfruttamento delle risorse idriche.